Pagina:La fine di un regno, parte I, 1909.djvu/545

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teca — Compie l’attentato eroicamente — Non vi fa cospiratone — Il re dopo l’attentato — Il carteggio diplomatico di Gropello — Suo primo colloquio col re — Nunziante sospettato di aver ordita la cospiratone — Retate di arresti a Napoli e in Calabria — Come si salvarono Falcone e Nociti — Guglielmo Tocci e i suoi ricordi — Le false denunce di due soldati — La liberazione degli arrestati — L’impressione a Torino — Scrivono versi Del Re, Miraglia e Laura Mancini — Un sonetto dantesco di Alfonso Casanova — Un bisticcio — Letteratura postuma — Un altro ricordo — Scoppia la polveriera e salta in aria il Carlo III — Rivelazioni poco attendibili di un superstite — Il comandante Masseo.

Capitolo XI Pag. 223
Sommario: Ferdinando II a Caserta e a Gaeta — Vita familiare — Si occupa delle cose più insignificanti dello Stato — Le sue lettere e i suoi motti — Ricordi del 1848 — La reazione cieca — Sospetta di tutto e perde la pace dello spirito — Via senza uscita — Non era principe italiano — Distinguere l’uomo dal re — Le sue abitudini intime — Ama i figli a modo suo e ne trascura l’educazione — Francesco II educato in un ambiente di sospetti e di paure — Silenzioso e cupo — I soprannomi dei principi siciliani in Corte — Gli scrupoli religiosi del re — Il suo confessore e un regalo di nozze — Il re e la jettatura — Ci crede — Un aneddoto narrato da Giuseppe Fiorelli — Il re nei monasteri e nei santuarii — A Caivano e a Pozzuoli — I prigionieri politici — Una risposta di Carlo Poerio — Il padre Gutinelli a Caserta — Pregiudizi! e volgarità — Il guaglione del vecchio gesuita — Ferdinando II nella sua prima giovinezza — Il matrimonio con Maria Cristina — Non era voluto da lei — Rivelazioni postume — Infelicità della regina — Volgarità degli scherzi e aneddoti — I fratelli e le sorelle del re — La contessa di Siracusa — Un motto di don Leopoldo — Vive fra artisti e in un ambiente di cultura — Il conte d’Aquila — Bisticcio irriverente del duca Proto — Cariche e ufficii in Corte — Molti ricordi — Il padre Pompeo e il padre Romelli.


Capitolo XII Pag. 255
Sommario: Una burla che fa impazzire la polizia — Il terremoto del 16 dicembre — Vittime e danni in Baailicata — Provvidenze governative rese inutili dalla mancanza di strade — Largizioni in varie forme — I poeti del terremoto e i prosatori — Giuseppe Lazzaro e Salvatore Fenicia — Si bamboleggia innanzi ad un immenso infortunio — Il terremoto spinse il re ad allargare la telegrafia elettrica, non a riprendere le concessioni ferroviarie — La storia di quelle concessioni — Emanuele Melisurgo e i suoi precedenti — Si fa molte illusioni — Il capitolato della ferrovia delle Puglie — Le stazioni e il tracciato — L’emissione dei titoli naufraga — Rivelazioni curiose — I pugliesi e Melisurgo — Non si pagano le azioni sottoscritte — Melisurgo lavora di audacia — Inaugurazione dei lavori a Napoli — La ferrovia degli Abruzzi ha la stessa sorte — Il barone De Riseis e i suoi socii — La rete telegrafica allaccia le provincie — Non si compie prima del 1860 — Alcuni ricordi — Istituzione dei francobolli.