Pagina:La fine di un regno, parte III, 1909.djvu/148

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condo Eletto e dai Decurioni, si recò al palazzo dell’Intendente Papa, il quale rassegnò con verbale redatto da Donato de Caris i suoi poteri, invitando la rappresentanza Comunale a provvedere alla cosa pubblica.

Ritiratosi il Papa, il Corpo Municipale immediatamente e ad unanimità deliberò:

1° E proclamata la Unità e la indipendenza d’Italia sotto lo scettro Costituzionale di Vittorio Emanuele, Re d’Italia e la Dittatura di Giuseppe Garibaldi.

2° E costituito un Governo provvisorio prodittatoriale nelle persone dei signori Federico Papa, Fabio Cannella ed Angelo Pellegrini.

Il verbale è firmato da Fabio Cannella, sindaco, Francesco Calore primo eletto, Francesco Cappa secondo eletto, Angelo Masciocchi-Curti, Alessandro Vastarini-Cresi, Antonio Chiarizia, Aurelio Cialente, Michele Bonanni, Bartolomeo De Torres, Antonio Colabianchi, Vincenzo Centi, Tommaso Madonna, Francesco Ciambella, Gaetano Ferrari, Filippo Gentileschi, Camillo Leosini, Camillo Catalano, Antonio Barone, Raffaele Ludovici, Giuseppe Bonjour, Beniamino Del Grande, Giustiniano Orazi, Carlo Bernasconi, Angelo Leonporri, Luigi Chiola, Francesco Alessandri, Luigi Benedetti, F. Giulî-Capponi, Napoleone Casti, Nicola Carvasiglia.

Per nove giorni consecutivi vi furono pubblici festeggiamenti con illuminazioni e discorsi di occasione, Per il 21 ottobre poi, dello stesso anno, furono convocati i comizi pubblici per il plebiscito.


Documento XX volume II, cap. XX.


Vita sociale di Aquila dal 1850 al 1860.1


Uno dei più cospicui ed antichi atenei del Regno, dopo l’università di Napoli era certamente il liceo di Aquila. Con diploma del 25 ottobre 1458 Ferdinando I d’Aragona concesse di potere erigere in essa città uno Studio Pubblico a norma di quelli di Bologna, Siena e Perugia.


  1. Queste notizie e ricordi furono a me forniti dalla marchesa Antonietta Antonini, vedova del senatore marchese Antonio Cappelli, nonchè dall’avvocato Vincenzo Camerini, dallo stesso signor Orazio d’Angelo, e più copiosamente dal comm. Giuseppe dei duchi Rivera, presidente della Società Abruzzese di storia patria. Manifesto a queste gentili e colte persone tutta la mia riconoscenza. Le notizie sono curiose, alcune Caratteristiche e qualcuna interessante.