Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) I.djvu/156

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di Donizzetti, con la Medori, Fraschini e Coletti. Questa Elisa Fosco era, né più e né meno, che la "Lucrezia Borgia„ battezzata così dalla revisione, perchè casa Borgia aveva avuto due Papi. E si inventò quel "Fosco„ per poter fare il mutamento oltraggioso di lettera, ch’è nel dramma di Victor Hugo: qui si cancella nella nota scena l’iniziale del casato della protagonista; a Napoli si rabberciava in T l’F, e Fosco diventava Tosco. Sembrano cose inverosimili. Eppure fra i revisori della polizia non mancavano persone di talento, come il Rocco, Francesco Mastriani ed Ernesto Cordella. Rocco era un filologo non senza valore, e Cordella entrò nel 1860 nell’amministrazione italiana e morì caposezione al ministero di pubblica istruzione. A capo di quell’ufficio di revisione, alla dipendenza della polizia, era, come ho detto, il consigliere Maddaloni il quale si mostrava talvolta più pieghevole con gli scrittori. Gli altri si divertivano spesso a mandare gli scrittori alla Curia, per una seconda revisione dell’autorità ecclesiastica, ed allora addio roba mia, perchè il sentimento dominante in tutta quella scettica burocrazia, era di conservarsi il posto e rompere le scatole a chiunque volesse stampare qualche cosa o rappresentare qualche dramma o farsa. Per l’apertura della stagione invernale del 1858, il cronista mondano del Nomade verseggiava:

Presto a San Carlo ritorneremo,
Le antiche sedie ripiglieremo,
Mentre si stona sopra le scene,
Laggiù in platea si fischierà.

E i fischi piovvero davvero. La stagione invernale si inaugurò col Lionello, come la revisione aveva battezzato il Rigoletto, con la Fioretti, soprannominata l’Usignolo, la Guarducci, Coletti e Fraschini; ma Coletti era rauco e dal primo atto si passò al quartetto dell’ultimo, e lo spettacolo finì presto tra i più alti segni d’indignazione. Fraschini furoreggiava nelle due ballate e la Fioretti nel quartetto finale. Sorte più triste ebbe il ballo Il Ravvedimento, perchè la Tedeschi, prima ballerina, debuttò fra una tempesta di urli. Anche lo Stiffelio del Verdi, più noto sotto il nome di Aroldo, ebbe un successo men che mediocre; ma ottenne il favore del pubblico anche pel ricco allestimento scenico, la Jone del Petrella, rappresentata la prima volta nella sera