Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) I.djvu/227

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dava sul giardino. Il tempo si era turbato e venne giù un acquazzone con lampi. Il padre Cutinelli pregò il Re di ritirarsi da quel posto pericoloso, ma il Re gli disse: “Padre Cutine’, io tengo no capillo della Madonna, e non aggio paura dei tuoni.„1 E restò presso l’inferriata, e quando la pioggia cessò volle accompagnare padre Cutinelli sino alla porta, gli ribaciò la mano e gliela ribaciarono la Regina e i principi. Il guaglione, come l’aveva chiamato il Re, ebbe più tardi vita avventurosa. Fece ascensioni in pallone, girò l’Europa per Congressi, fu pompiere in Roma e intimo di Vittorio Emanuele, andò in Egitto nella polizia d’Ismail; e tornato di là, povero come Giobbe, lavora, conservando tutto il suo spirito. È Rinaldo de Sterlich, figlio di Alessandro, il quale nel 1848 era uffiziale di carico al ministero di agricoltura, venne destituito per ragioni politiche, e poi fu deputato al Parlamento ed economo generale a Napoli dei benefizi vacanti.

Altra nota caratteristica di Ferdinando II, nella sua gioventù, furono gli scherzi, e anche qui si rivelava l’indole tutta napoletana di lui. Scherzi non degni di qualunque persona educata, ma di moda nell’alta società di allora. Una vittima di essi era stato don Raffaele Caracciolo di Castelluccio, che morì vecchio verso il 1850, e fu per tanti anni parassita e zimbello della Corte. Molte sono le baie, che si narra essere state fatte al vecchio gentiluomo, il quale portava la parrucca ed era appassionatissimo di cavalli e di equipaggi. Da una cronaca inedita di un reputato scrittore napoletano, riferentesi al matrimonio del Re con Maria Cristina di Savoia, tolgo questo aneddoto:

Il Re prima che risposasse ebbe una scommessa di trecento ducati col neo cavaliere capitano Statella, dicendo costui che il Re si sarebbe sposato in quest’anno, e il Re negandolo. Il Re avendo perduta la scommessa, pagò i trecento ducati. Molti rimproverarono Statella d'averli ricevuti. Onde costui, per dar fine a’ rimproveri, invitò il Re con tutta la famiglia reale, e così dame e gentiluomini di quelli che circondano la famiglia reale, ad un pranzo a Posillipo, e propriamente nel casino di Barbaja, antico luogo di abitazione del nostro Sannazaro. Questo pranzo doveva aver luogo tre o quattro giorni fa, ma perchè non era ancor giunto di Francia il ministro delle finanze, principe di Cassaro, fratello del capitano Statella con un servizio di tavola per quaranta persone, di argento dorato di quella maniera

  1. Padre Cutinelli, io ho un capello della Madonna e non ho paura dei tuoni.