Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) I.djvu/348

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considerazione è il fatto che l’intendente della provincia, don Francesco Benso, duca della Verdura, di fronte ad ordini sovrani così perentori, si limitasse filosoficamente a trascrivere al pretore il reale rescritto pel corrispondente adempimento, perchè nel più breve termine possibile ne facesse eseguire la stampa!

Oltre agli stipendi per gl’impiegati degli uffici, bisogna notare quelli per altri agenti subalterni, come il massaro, i due orologiari, il notaio comunale e il ministro delle Quarantore, retribuiti complessivamente con annue lire 867.

Al pretore era concessa l’indennità annua di ducati 1440, e l’indennità di ducati 300 per la festa da celebrarsi il 14 luglio nel palazzo di città, in onore di Santa Rosalia, mentre ai sei senatori era data una indennità di ducati 2592, poco meno di due mila lire per uno, come a Napoli. Vi era inoltre l’assegnamento al pretore e senatori di annui ducati 790 per le funzioni civili e religiose, alle quali avevano l’obbligo d’intervenire in forma pubblica. Queste funzioni non erano meno di trentotto all’anno e le indennità servivano specialmente per la manutenzione di carrozze e livree, per l’affitto dei cavalli, pei trombettieri e tamburi che precedevano il corteo, per le mercedi ai cocchieri e a ogni altro servidorame, per la cera e per altre spese. Cosi fra stipendi, indennità ed assegnamenti, si erogava la non lieve somma di lire 88 982,25, sopra un bilancio che non arrivava, come si e visto, tra ordinario e straordinario, a due milioni di lire. Eccessive ed innumerevoli le spese pel culto. Il comune pagava il predicatore quaresimalista piuttosto largamente, il mantenimento della cappella senatoria, il santuario e la collegiata del monte Pellegrino, il capitolo e il clero delta cattedrale, i parroci, cappellani ed altri ministri del culto, la cappella di Santa Rosalia alla cattedrale medesima, quella dell’Immacolata nella chiesa di San Francesco, il cereo a Maria Santissima di Trapani, il Te Deum del 12 gennaio nella cattedrale, l’altro Te Deum per la commemorazione dei terremoti del 1783 e del 1823, la festa di Santa Rosalia in luglio, l’assegnamento alla cattedrale e alla cappella di Sant’Antonio pel Santo Sepolcro, le prestazioni di cera in denaro, la celebrazione di varie feste religiose, alla cattedrale, a diverse chiese e conventi, ed a compagnie; e varie sovvenzioni ed esiti diversi ai conventi de’ padri cappuccini, dei frati di Sant’Antonino, di Santa Maria di Gesù, delle vergini