Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) I.djvu/349

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cappuccinelle e alle due congregazioni sotto il titolo dell’esposizione e dell’elevazione del SS. Sacramento; e pagava infine una sowenzioile speciale ai padri cappuccini, l’illuminazione delle lampade innanzi all’immagine di Maria SS. ai Quattro Venti. È questa veramente la parte caratteristica di quel bilancio. La metà di questa somma era assorbita dal capitolo della cattedrale e dai parroci della città, i quali erano, e sono anche oggi, di nomina municipale.

All’infuori di un capo maestro comunale, al quale si dava un salario di ducati 36, nulla spendeva il municipio per l’ufficio tecnico che, nonostante il pomposo titolo di Corpo degli Ingegneri, ora portato alla bellezza di 32, era costituito da un direttore e da quattro ingegneri di sezione, che avevano piccole indennità dirette, ma venivano pagati da un diritto del tre per cento da riscuotersi dagli appaltatori delle opere pubbliche comunali. Se nulla si spendeva per l’ufficio tecnico, pochissimo o quasi nulla, per l’istruzione elementare. Non si avevano che sei scuole lancastriane di mutuo insegnamento; due scuole serali, una nel villaggio Altarello di Baida ed una scuola per le fanciulle a Bocca di Falco, sotto la vigilanza di un direttore speciale: in tutto, gli alunni non sommavano a ottocento. I jnaestri prendevano complessivamente lire 765, poco più di 100 lire per uno all’anno, quelli delle scuole serali ducati 36 e il direttore ducati 120. Lo Scrofani aveva timidamente proposto di istituire altre due scuole serali, ma Castelcicala trovò che nelle angustie del bilancio non era ammissibile l’aumento di altri ducati 108 all’anno, e rimandò l’attuazione della proposta a miglior tempo, pur dichiarandola utilissima.


Ma se egli fu così zelante per una spesa tanto lieve, non lo fu per la Milizia Urbana, chiamata comunemente dei soldati di marina. Si componeva questa, come abbiamo detto, di un capitano, un sergente, un caporale, diciannove soldati e tre trombettieri. L’ufficio del capitano era onorifico. Parrà strano, che per diciannove soldati vi fossero tre trombettieri, ma questi erano i superstiti della banda musicale del Senato, soppressa nel 1855. I tre trombettieri furono aggregati alla milizia urbana, perchè non mancasse l’uso delle trombe e tamburi nei solenni cortei.

L’assistenza sanitaria era burlesca. Non vi era che un medico comunale, ma è da notare a titolo di lode, che i vaccina-