Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) I.djvu/359

Da Wikisource.

— 343 —

del Fulminante, sbarcasse a Manfredonia, rinnovandosi così, dopo 62 anni, la cerimonia che nel 1797 ebbe luogo a Foggia, nella chiesa della Madonna dei Sette Veli, quando Francesco I, allora principe ereditario, condotto da suo padre Ferdinando, sposò in prime nozze Maria Clementina, arciduchessa d’Austria, sbarcata appunto a Manfredonia. Colà cominciarono subito i preparativi per lo sbarco, venne stabilito minutamente tutto il cerimoniale, si pose mano a costruire il padiglione sullo sbarcatoio, e a ridurre in modo conveniente l’episcopio, dove la famiglia reale avrebbe alloggiato.


Le condizioni esteriori della felicità coniugale forse non mancavano. Cattolica e devota la Corte di Baviera, semplice l’educazione delle figliuole di Massimiliano Giuseppe e di Luisa Guglielmina, duca e duchessa di Baviera, tra per avito costume, tra perchè otto erano i figliuoli, e tra perchè assai modesto il patrimonio, tanto che Maria Sofia ebbe in dote soli 25 000 ducati, cioè cinquanta mila fiorini bavaresi, come risulta dal contratto nuziale stipulato a Monaco il 4 novembre 1858 e firmato dal barone De Pfordten, presidente del Consiglio dei ministri e ministro della Real Casa, e dal conte Ludolf. Ferdinando II costituì alla futura nuora una controdote di ducati trentaseimila. La dote fu pagata a Napoli, per mezzo del banchiere Hirsch. Ma quella semplicità era libertà nel tempo stesso, libertà comune alle grandi e alle piccole Corti tedesche. Maria Sofia e le sue sorelle giravano Monaco da sole, in carrozza e a piedi, guidavano cavalli, tiravano di scherma, si esercitavano al nuoto, avevano, insomma, educazione affatto moderna. Il padre loro, bellissimo uomo, il più bell’uomo di Baviera ai suoi tempi, era in fama di stravagante. Separato da sua moglie, viveva a Wützbourg fra amici e dissipazioni; e la moglie, zia del Re e sorella dell’arciduchessa Sofia, madre dell’Imperatore, attendeva personalmente all’educazione delle cinque figliuole. Non bella, la duchessa Guglielmina era dotata di grande energia e di vivace spirito d’intrigo. Non senza orgoglio aveva veduta la seconda delle sue figlie, la bellissima Elisabetta, divenire imperatrice d’Austria, e vedeva ora la quarta, Maria Sofia, avviarsi, non ancora compiuti i diciotto anni, al trono delle Due Sicilie. Fu lei, che condusse le trattative del matrimonio, mentre il duca se ne stava a Wützbourg e solo tre volte