Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) II.djvu/135

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solevano andare a far il cenino e a discutere sulle impressioni dello spettacolo.


Ma le strenne, le polemiche letterarie e i teatri non erano più la sola occupazione del pubblico, come una volta. Le notizie politiche, con la coda delle iperboli, di cui era magno artefice quel buono, loquace e immaginoso Teodoro Cottrau, tenevano il primo posto, nonostante gli arresti e le così dette retate. Le notizie politiche date dal Comitato dell’Ordine, che rappresentò la prima organizzazione delle forze liberali, e fuse insieme gli elementi mazziniani, piuttosto scarsi, gli elementi moderati e monarchici, più numerosi e autorevoli, e i giovani più ardenti, i quali non vedevano salute che nel Piemonte, erano comunicate nello stabilimento musicale di Teodoro Cottrau, ai frequentatori di esso, ed a Giuseppe Gravina, e questo bastava perchè in poco tempo tutta Napoli ne fosse piena. Il Gravina, che fu dopo il 1860 ispettore di pubblica sicurezza, era d’inesauribile credulità e di più inesauribile iperbole. Se ne raccontavano tante di lui, che una vai la pena di registrare. Al Congresso degli scienziati di Napoli convennero uomini insigni d’ogni parte d’Italia, e ci venne, tra gli altri, di Toscana, il celebre geologo Targioni Tozzetti. Il Gravina, giovanissimo, ch’era smanioso di discorrere e di darsi importanza, diceva a tutti: “Ho conosciuto Targioni ch’è uomo dotto assai, ma Tozzetti è superiore a Targioni„. Da allora gli rimase il nomignolo di Tozzetti, e lui andava in bizza. Ora è vecchio e in riposo. Ogni volta che vede un antico amico, gli corre incontro, lo bacia e piange. Egli e Teodoro Cottrau furono gl’ iperbolici e instancabili organi del partito liberale, dal 1859 al 1860. Il negozio del Cottrau, in piazza San Ferdinando, divenne via via il maggior centro di propaganda liberale, una vera fucina di notizie esagerate o addirittura inventate. Frequentavano quel negozio molti liberali, e ricordo, tra gli altri, Fedele de Siervo, che dopo il 1860 fu sindaco di Napoli ed oggi è senatore; Niccola Attanasio, che fu prefetto e morì povero e dimenticato; Niccola Ercole, allora giovanissimo e cognato del Cottrau; Beniamino Caso che fu deputato di Piedimonte, il marchese Ercole Cedronio, Giuseppe Rosati, Cammillo Caracciolo, Giuseppe e Attilio de Martino e tanti altri. Cottrau fu più volte chiamato dalla polizia, e rispondendo