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Il significato dei quanti 195

senta come in opposizione al concetto che sogliamo avere dell’energia.

Nella sua espressione più semplicista il variare dei gradi dell’energia equivale al dovere ammettere nell’energia stessa una struttura atomica come nella materia. Ora certo nessuno potrà mai ammettere, per es., che l’energia cinetica di un moto rettilineo potrà variare solo in modo discontinuo, ossia per salti bruschi di velocità.

Secondo il Planck, la sua ipotesi non richiede questo, ma batterebbe ammettere questa natura discontinua soltanto nei casi di irraggiamento ondulatorio elettromagnetico. Anzi anche meno. L’ipotesi dei quanti di energia, dice il Planck1, esige solamente che nelle leggi elementari che reggono le forze atomiche esistono certe discontinuità che avranno per conseguenza la distribuzione in regioni discontinue di probabilità. La struttura in quanti non si riferisce direttamente all’energia, ma alla probabilità.

Ciò che è certo di tutto questo è che finora la legge di Planck è la sola che dia ragione dei fatti, e non soltanto in questo caso ma in molti altri che finora non avevano avuto una spiegazione soddisfacente. Così le difficoltà che si incontrano nello studio dei calori specifici e della legge di Dulong e Petit, con l’ipotesi del Planck vengono eliminate.

Il postulato di Nernst secondo il quale l’entropia di un corpo, almeno dei corpi solidi e liquidi, è nulla allo zero assoluto, con le conseguenze immediate che anche il calore specifico a pressione costante, e il coefficiente di dilatazione divengono nulli a quella temperatura, postulato che ha ormai preso l’importanza di un terzo principio della termodinamica, viene pienamente dimostrato con questa ipotesi, mentre non lo è finora in nessun modo.

  1. Planck, Conferenza tenuta alla Società chimica di Berlino il 16 dec. 1911.