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L’effetto Zeeman 203

chè H si è preso positivo si deduce che deve essere negativa la carica e, così è dimostrato che il vibratore è un elettrone. Le esperienze si sono poi moltiplicate, e si sono verificati casi molto più complessi di separazione in 2, 3, 4, 5, 6 ecc. fino a 19 componenti. Il King (nel 1912) ha fatto uno studio speciale sullo spettro del ferro. Ha esaminato 662 linee dello spettro; di queste 393 danno un terzetto, 118 un sestetto, 49 un quartetto, 9 non danno separazione, tutte le altre danno fenomeni più complessi.

Un risultato importante dell’esperienza è questo che i valori di e/m che si ricava dagli spostamenti delle varie linee non è costante, pur variando solo di poco intorno al valore conosciuto per altre vie.

Per gli spettri le cui linee sono legate da una legge determinata e distribuite in serie, e per le linee corrispondenti di elementi diversi il Preston affermò che dovesse aver luogo lo stesso tipo di separazione.

Le esperienze di Runge e Paschen hanno confermato questa legge.

9.L’effetto Zeeman nello spettro solare. — Una applicazione molto ardita dell’effetto Zeeman è stata fatta da Hale allo studio della fisica solare. La separazione delle linee dimostra come s’è visto l’esistenza di un campo magnetico, e dà anche il modo di misurarne l’intensità. D’altra parte il fenomeno si verifica anche nello spettro di assorbimento. Le linee nere di assorbimento, quando un corpo che le produce è situato in un campo magnetico, si scindono in due, tre o più linee dando luogo così a quello che si dice effetto Zeeman inverso. Hale ha studiato questo effetto inverso nello spettro di assorbimento delle macchie solari. Secondo l’ipotesi più probabile queste sarebbero vortici di gas elettrizzati e quindi danno luogo ad un campo magnetico. In vicinanza di tali macchie erano già state no-