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20 LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE'MEDICI

tO LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE* MEDICI. con quattFocento pedoni, fra i quali cento svizzeri, a soccorso dell’assediata città. Ad un tratto comparve il re Francesco armato da capo a piedi, e si scagliò colla schiera di Fleurange nel forte, dal quale al tempo medesimo si fece una scarica generale sugli assediatori. Alenn assaltò la sc&iera del Borbone; Vendòme combattè contro il Re e contro Fleurange: l’artiglieria tuonava come in vera battaglia: e troppo simile ad una battaglia fu lo spettacolo, poiché molti rimasero calpestati ed uccisi. Finalmente i combattenti si separararono: la quale separazione fu difficile assai, e piti sarebbe stata, se uomini e cavalli non erano rifiniti dalia fatica. Il re Francesco, al quale il nipote del Papa, insignito nel giorno del battesimo deirordiné di San Michele si diede affatto, promettendo essergli affezionato e .fedele nella prosperità e nella sventura, non volle in larghezze ed onoranze cedere al Papa. Egli assicurò alla giovane ducheséa una rendita di diecimila «cudi d’oro: parte dell’aver proprio, parte per reale concessione sulla contea di Laveaux. Al duca fi| data una compagnia di cento lance. Gli ambasciatori fiorentini Francesco Vettori e Iacopo Gianfìgliazzi, i quali assisterono allo sposalizio, non trovan parole bastanti a celebrare la graziosa disposizione del re verso dei Medici, non che velrso la città di Firenze. Se dee prestarsi fede, scrive l’ultimo, alle parole del GristiafiÉÌBi* mo, nulla al mondo gli è più caro della nostra