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Che in sequela di tali dichiarazioni la precedente Magistratura Romana abbandonò di fatto l’amministrazione della stessa cosa pubblica.

Che per il fatto dell’avvenuto abbandono e per diritto naturale e per le dichiarazioni ed impegni presi dal governo del Re e dal Generale Cadorna al cospetto dell’Europa, del S. Padre, e della nazione Italiana il popolo di Roma incominciasse a preoccuparsi della nomina di una Aggiunta Provvisoria, cui affidare la cura della propria amministrazione.

Che tale travaglio elettorale dei cittadini divisi in vari gruppi politici protrattosi per oltre due giorni fosse conosciuto notoriamente senza che per parte dell’autorità militare si ovviasse al bisogno di non lasciare deserta la Civica amministrazione.

Che dopo la fusione di tutti i gruppi politici operata con la mediazione di uno dei sottoscritti si adunò il popolo in un Comizio convocato con pubblico invito fatto da diversi cittadini all’Anfiteatro Flavio per l’approvazione o rifiuto delle persone designate come candidate della Giunta provvisoria.

Che il popolo in un numero di oltre diecimila persone approvasse per acclamazione la nomina della Giunta provvisoria amministrativa.

Che in seguito di tale popolare suffragio venissero di fatto trasmesse lettere d’invito col timbro Municipale agli eletti nel Comizio perchè oggi 23 settembre alle ore 11 accedessero agli uffici Comunitativi per la costituzione della Giunta stessa.

Che Sua Eccellenza il Generale Cadorna avendo fatto militarmente occupare tutti gli accessi del Campidoglio abbia mediante l’asserto delegato di pubblica sicurezza Edoardo Campioni assistito dalla Compagnia del decimosettimo Bersaglieri Capitano Tomassoni respinto violentemente i membri della Giunta scelti dai vari gruppi po-