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Una Gita al Monte Ginguno
CANTO
M’è dolce rimembrare il dì sereno,
Quando tocche dal Sole
Nell’annual suo giro
Del celeste Lïon le case ardenti, 1
N’andai fra stuol d’amici
Verso il Ginguno, dove
Per valli e per pendici
Nobil disio ne muove
Romper de’ prischi tempi l’alta notte,
E lampi trarre di saper novello
Da inesplorate grotte.
Sorta non era ancor nell’Oriente
La foriera del Sol ultima stella,
Allor che vôlto il tergo al fabbril Giano 2
A nostra meta il piè lieti movemmo:
Dopo brev’ora l’appennine vette,
Che scolte immote guardano la valle,
Apparian coronate
D’aureola luminosa
Leggera e vaporosa,
E suffuse di tinte bianco-aurate: