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[1282] del vespro siciliano. 119

vendetta. Narra la tradizione ancora, che il suon d’una voce fu la dura prova onde scerneansi in quel macello i Francesi, come lo _shibbolet_ tra le ebree tribù; e che se avveniasi nel popolo uom sospetto o mal noto, sforzavamo col ferro alla gola a profferir _ciciri_, e al sibilo dell’accento straniero spacciavanlo. Immemori di sè medesimi, e come percossi dal fato gli animosi guerrieri di Francia non fuggiano, non adunavansi, non combatteano; snudate le spade, porgeanle agli assalitori, ciascuno a gara chiedendo: «Me, me primo uccidete»; sì che d’un gregario solo si narra, che ascoso sotto un assito, e snidato coi brandi, deliberato a non morir senza vendetta, con atroce grido si scagliasse tra la turba de’ nostri disperatamente, e tre n’uccidesse pria di cader egli trafitto1. Nei conventi dei minori e dei predicatori irruppero i sollevati; quanti frati conobber francesi trucidarono2. Gli altari non furono asilo: prego o pianto non valse; non a vecchi si perdonò, non a bambini, nè a donne. I vendicatori spietati dello spietato eccidio d’Agosta, gridavano che spegnerebber tutta semenza francese in Sicilia; e la promessa orrendamente scioglieano scannando i lattanti su i petti alle madri, e le madri da poi, e non risparmiando le incinte: ma alle siciliane gravide di Francesi, con atroce misura di supplizio, spararono il corpo, e scerparonne, e sfracellaron miseramente a’ sassi il frutto di quel mescolamento di sangui d’oppressori e d’oppressi3. Questa carnificina di tutti gli uomini d’una

  1. Saba Malaspina, cont., pag. 355.
  2. Cron. anonima della cospirazione di Procida, loc. cit., pag. 264, ove leggesi: «Andaru, a li lochi di frati minuri, e frati predicaturi, e quanti ci ndi truvaru chi parlassiru cu la lingua francisca li aucisiru ’ntra li clesii.» Ciò si riscontra con la tradizione dell’uccider cui parlava con l’accento straniero.
    • Saba Malaspina, cont., pag. 355 e 356.
    • Cron. anon., loc. cit., pag. 265.
    • Bart. de Neocastro, cap. 14.
    • Chron. S. Bert. in Martene e Durand, Anec., tom. III, pag. 762.
    • Gio. Villani, lib. 7, cap. 61.
    • Ricobaldo Ferrarese, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 142.
    • Franc. Pipino, ibid., pag. 686.
    • Giachetto Malespini, cap. 209.
    E gli altri citati nell’appendice.