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238 la guerra [1283]

di Bongiovanni e Tano Tusco, furono dal gran giustiziere Alaimo condannati, e immantinenti nel pian di Santo Giuliano dicollati; gridando il popolo: ammazza, ammazza. Bongiovanni e l’altro morian sulle forche a Mineo. A dì venzette maggio, racchetata ogni cosa, entrava l’infante, applaudito e festeggiato, in Messina1.

Dove fu mestieri allestir subito l’armata contro una prima fazione del nimico; il quale ignorando che la controrivoluzione fosse stata spenta sì tosto con arte e fortuna, si mostrava ne’ mari di Sicilia in questa stagione. Perchè venute a Napoli di maggio le venti galee provenzali, e tolti secoloro assai cavalieri del regno e Francesi, e sette legni da ottanta remi, a Nicotra s’erano avviate a trovare il principe. Il quale vedendo così rassicurati i mari da’ corsali siciliani, e mercatanti di Terra di Lavoro e Principato ricominciare a navigarvi, e recar vittuaglie alle sue stanze; e sentendosi già forte alle offese, per prima dimostrazione, mandò l’armata provenzale a girar intorno la Sicilia dal mar Tirreno e dall’Affricano, e, s’altra occasione non si presentasse, vettovagliare il castel di Malta, che i nostri sotto Manfredi Lancia, occupata l’isola, stringean d’assedio, e con macchine percoteano2.

  1. Bart. de Neocastro, cap. 75.
    • Saba Malaspina, cont., pag. 398.
    • D’Esclot, cap. 110.
    • Nic. Speciale, lib. I, cap. 26.
    • Montaner, cap. 81.
    • Quanto al numero delle navi provenzali, il Malaspina dice 27 galee, ch’è esattamente il numero de’ legni che combatterono a Malta tra galee e d’altro nome; d’Esclot porta venute di Provenza 20 galee; e gli altri qual più qual meno, ma con pochissimo divario: talchè riscontransi col diploma dato di Nicotra il 2 giugno (1283), nel r. archivio di Napoli, reg. seg. 1283, E, fog. 12, col quale si comandava di fornir viveri per due mesi a’ vascelli venuti di Provenza, cioè 18 galee, un Panfilio, ed 8 vaccettas.
    • Ibid. a fog. 13, diploma dato di Nicotra il 3 giugno per lo stesso affare, nel quale si parla di Bartolomeo Bonvin, e si dice che le galee eran già venute a Napoli.