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[1284] del vespro siciliano. 251

Scaleotti usciti per omicidî e riparati in Sicilia; e volentieri l’assentì la regina. Mandovvi pertanto con otto galee un forte di almugaveri, e alcune teride cariche di grano; onde il pregio di esso d’un subito si ammezzò1, a grande sollievo dei terrazzani. Ma gli almugaveri, messo piè a terra, diersi a infestare tutto val di Crati e Basilicata: contro i quali movendo il giustiziere di val di Crati con grosse torme di cavalli, aspettatolo a lor uso in una stretta gola, rupperlo con strage, e l’inseguirono infino a un castello del vescovo di Cassano, ove poser l’assedio. Sopraggiunto di Sicilia il conte di Modica, e con esso pochi cavalli e più feroci frotte d’amulgaveri, peggior travaglio diè a Basilicata. Prese alcune castella e la terra di San Marco; quivi della chiesa de’ frati minori fe’ un ridotto assai forte; mal conci ne rimandò Rizzardo Chiaramonte e altri baroni venuti con maschio valore contr’esso; i quali non furon punto imitati dagli altri feudatari del regno, scontentissimi del governo angioino. Invano di maggio dell’anno seguente si fece un altro appello alle milizie feudali del reame di Puglia per venire a oste a Scalea, e anco mandovvisi, sotto il comando di Ruggier Sangineto, gente assoldata in Toscana; perchè sempre tennero il fermo i nostri: e patiron quelle province correrie, ladronecci, notturni assalti2; che appena si crederebbe, standovi

  1. Da quaranta a venti tarì la salma, dice il Malaspina.
    • D’Esclot, cap. 119.
    • Saba Malaspina, cont., pag. 403, 404.
    Il primo dice dell’occupazione di quelle quattro terre; il Malaspina della sola Scalea.
    • I due appelli al servigio feudale nel reame di Puglia si leggono nel diploma del 30 ottobre 1283, nel citato Elenco delle pergamene del r. archivio di Napoli, tom. I, pag. 257; e nei diplomi del 21 e 31 maggio 1284, ibid., pag. 266, 298. Nel r. archivio di Napoli, reg. seg. 1283, A. fog. 81 a. t., leggesi un diploma dato di Napoli a 28 aprile duodecima Ind. (1284) per 100 balestrieri e 200 lancieri a piè, venuti poco prima da Firenze, che si mandavano a Ruggiero Sangineto per ingrossar l’oste all’assedio di Scalea.
    • Montaner, cap. 113, nomina alcuna delle terre occupate, e dice del mal contento nel reame di Puglia; ma confonde questa fazione con quella dell’armata che combattè poi nel golfo di Napoli.