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[1284] del vespro siciliano. 279



Incredibil fine di tanto sforzo: onde degli scrittori del tempo, altri disse che re Carlo mandasse due cardinali a trattare in Messina del riscatto del figliuolo, e che Pier d’Aragona li intrattenesse finchè fu passata la stagione acconcia alla guerra1; altri die’ a vedere l’Angioino arrestatosi a un tratto dal passaggio, perchè i nostri minacciasser di mettere a morte il principe di Salerno2. Tal minaccia che, mandata ad effetto, pur sarebbe stata alto e salutare consiglio rinforzando i Siciliani con la virtù della disperazione, io non la credo da tanto da trattener Carlo fidante nella vittoria. Errar più manifesto è quel de’ primi, perchè Pietro non tornò giammai di Spagna in Sicilia, nè di mezzo agosto si potea creder finita la stagion di combattere. Ma ben altre invincibili necessità volsero questa seconda fiata negli amari passi di fuga il guerriero angioino. Malaspina allega la sola mancanza delle vittuaglie, come poi scrisse il medesimo re Carlo
Saba Malaspina, cont., pag. 413, 414.
Docum. XXIII.
. Più forti cagioni ne mostrano altri diplomi del re. L’esercito mormorava, fremea, faceasi di giorno in giorno più immansueto; questa contumacia apprendeasi agli abitanti delle Calabrie3. Cominciò l’armata

  1. Giachetto Malespini, cap. 222.

    Gio. Villani, lib. 7, cap. 94, che dice ancora della mancanza delle vittuaglie.
  2. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 28.

    Anon. chron. sic., cap. 48.
  3. Provano lo scompiglio dell’esercito e dell’armata di Carlo, i diplomi citati nella nota seguente.
    Gli umori de’ popoli in Calabria e nelle province di sopra, si argomentano da’ provvedimenti di Carlo che, mentre era lì con un esercito per occupar la Sicilia, creava capitani generali ad guerram in quei luoghi, come si vede da’ seguenti diplomi.
    • Diploma dato in Fovea Catune a 20 luglio duodecima Ind. (1284) per mettersi danaro e vittuaglie a disposizione di Pietro Ruffo conte di Catanzaro, capitan generale in Calabria, r. archivio di Napoli, reg. 1283, A, fog. 5.
    • Diploma dato in Fovea Cathone a 27 luglio duodecima Ind. al medesimo conte di Catanzaro con lo stesso uficio di capitan generale in Calabria, ibid., fog. 166 e 172.
    • Tre diplomi dati al campo sotto Reggio il 1 e il 2 agosto duodecima Ind. Ruggier Sanseverino conte di Marsico è eletto capitan generale in val di Crati. Gli è commesso di difender quella provincia dai nemici e ribelli che la travagliavano, ibid., fog. 166 a t. e 167.
    • Diploma dato di Cotrone a 22 agosto duodecima Ind. (1284). Per informazioni pervenute al re si diede lo scambio al conte di Catanzaro nel detto uficio di capitan generale in Calabria; e gli fu sostituito Tommaso di Sanseverino figliuolo del conte di Marsico, ibid., fog. 160.