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278 la guerra [1284]


anco l’esca delle concessioni, forse per chiesta de’ Siciliani con cui praticava, creò vicario generale in Sicilia con pien potere il conte Roberto d’Artois, fidando in esso, dice il diploma, come nella sua persona medesima, e dandogli di poter dispensare perdoni e guarentigie, che il re ad occhi chiusi confermerebbe: e pensava mandarlo in Sicilia con un grosso di genti1. Questo disegno non fu recato ad effetto. Rivien Carlo sopra Reggio; tentata senza pro una scaramuccia, sciogliene l’assedio il tredici agosto2; e tornasi alla Catona con quanto avea d’oste e di navi.

E incontanente in Messina Ruggier Loria, non potendo per tale smisurato divario di forze uscir con l’armata, ordinò schiere di cavalli su le spiagge: il popol tutto intrepido e lieto ripigliava le armi; l’infante Giacomo confortavalo con la sua presenza; nè andò guari che i Messinesi con sottili barche a remeggio dier principio a molestar le galee nimiche, motteggiando e saettando se potessero trarle presso al porto di Messina3. Provocarono invano, perchè il nemico non pensava ormai che a ritrarsi.

  1. Docum. XX e XXI.
  2. Questa data si ritrae dal Neocastro; e compie appunto l’intervallo dal 10 al 17 agosto che rimarrebbe nello itinerario compilato su i diplomi.
  3. Bart. de Neocastro, cap. 78 e 80. Da quest’ultimo si scorge che Giacomo era in Messina.