Pagina:La guerra del vespro siciliano.djvu/70

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54 la guerra [1266-82]

vecchi, fanciulli, adulti, donzelle serransi alla rinfusa come un sol gregge; occasione, o pretesto a violenze maggiori1. «Mille nuove arti (sclama, trasportandosi a’ tempi del servaggio, una rimostranza de’ Siciliani ammoniti dopo il vespro a tornarvi), mille nuove arti insegnava a costoro l’inestinguibil sete, il furore dell’avarizia. Sulle liste dei riscuotitori gli uomini son cresciuti; ma ben le liste di proscrizione li scemano. Nostri non sono i beni; per costoro ariamo il suolo. Oh si lasciasse ai coltivatori un tozzo di pane! Oh mangiassero, ma non divorassero! Ma no; le persone non difendono i beni; nè i beni salvano le persone. Tutto bevono, tutto succhiano questi vermi insaziabili. Appena ci è concesso disputare ai corvi i brani delle carogne2

Tra la moltitudine de’ poveri straziata a tal modo, i ricchi non compravano almeno la sicurezza delle persone col sacrifizio de’ beni. Pagavan le tasse, e non bastava; ricusandosi dagli officiali la scritta del ricevuto, finchè non avessero una grossa mancia3. Il re dal suo canto vuol da loro tutta la colletta del paese, immantinenti, in moneta; pensin essi a riscuoter dagli altri. Chi ricusa, in prigione, in catene, finchè non prenda l’uficio; nè esce poi per questo, senza pagar nuova taglia per riscatto dalla prigione. Uno n’esce; un altro sen trova, ch’è pelato con lo stesso argomento fiscale: strano ed esorbitante peso in quei tempi, in cui sì alto montavan le usure del danaro. Fre-

  1. Lettera de’ Siciliani al papa Martino IV, nello Anonymi chronicon siculum, cap. 40, presso di Gregorio, Bibl. arag. tom. II, pag. 154.
    D’Esclot, cap. 88. Questi assicura che si levavano infino a quattro collette in un anno, ed aggiugne un’altra crudeltà, non rapportata dai nostri, e perciò men da credersi; cioè che marchiavano in fronte cui non pagasse le collette, e che i riscuotitori portavano due collari colle catene appesi all’arcion della sella, e vi attaccavano pel collo i debitori.
  2. Docum. VII.
  3. Capitoli del regno di Napoli, pag. 26.