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Pagina:La lanterna di Diogene.djvu/16

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logica cosa dichiararsi dispregiatori delle cerimonie della vita. Ecco: bisognerebbe o essere milionario, o essere come Diogene, il quale buttò via la ciotola di legno quando vide un pastore far giumella delle mani per bere; e aveva per appartamento una botte, la quale fu onorata da Alessandro il Grande nella sua intervista col filosofo; e se ne andò senza imporgli la tassa del locativo. E poi nemmeno! Il milionario non godrebbe niente se gli mancasse l’invidia del popolo. E Diogene? Diogene in fondo era un vanitoso superbo! Io ho un bel disprezzare la faticosa, chiusa operosità di quel mio collega; io ho un bel deridere il lavoro umano! Ma il mondo va avanti per effetto del lavoro, e un grande lavoratore influisce su gli altri uomini come il nobile destriero, che passando veloce per la via, costringe tutti gli infingardi somieri a levare il trotto!


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Questi pensieri erano assai melanconici, ma per mia fortuna mi venne incontro la vista di un cimitero.

I cimiteri in Lombardia sono molto gentili. Essi non sono appartati per un sentiero che devia dalla strada maestra; ma si incontrano