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Perchè dalla via ferrata — percorrendo il tratto da me percorso — venne un dì ingrandendo una cosa bianca: era lei, la donna piccola, misteriosa. Quella donna l’avevo sorpresa altre volte nei giorni prima; ma non nei ritrovi, non in alcun crocchio: bensì sola, sempre sola, in giro per la campagna deserta, sotto il sole del mezzogiorno.
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Molte volte io mi ero fermato per vederla passare, perchè ella era ben strana! Un volto scialbo, glabro, con due labbra sprezzanti, due grandi attoniti occhi, fissi davanti a sè.
Andava scalza e trascinava con moto serpentino certi abiti negletti e cadenti, come persona che si è più coperta che vestita. Così senza calze e in pianelle per la campagna, difendeva il capo ed il volto con un sontuoso cappello alla moda, che teneva le veci di ombrello; perchè dalle falde larghissime cadevano in disordine densi e preziosi veli per ogni lato, candidi ed azzurri, come se mostruosi artefici ragni vi avessero intessute le enormi loro tele.
Magra, piccina ella era: di indefinibile età giovane.