Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 169 — |
E Antioco si appoggiò al banco, poichè le ginocchia gli si piegavano: fu il momento più felice della sua vita.
Nella sua gioia, mentre la madre si volgeva a rimettere nello scaffale la preziosa bottiglia, non si accorse che il prete impallidiva fissando gli occhi fuor della porta come vedesse un fantasma.
Una figura nera: correva silenziosa attraverso lo spiazzo: fu sulla porta della bettola, vi guardò coi suoi occhi neri spalancati, entrò ansando.
Era una serva di Agnese.
Il prete istintivamente si ritrasse in fondo alla bettola, cercando di nascondersi, tornò in avanti come spinto da un colpo alle spalle; gli parve di aggirarsi intorno a sè stesso come una trottola, ricordò che non era solo e potevano osservarlo, e si fermò.
Ma non voleva sentire le parole che la serva diceva alla donna attenta ad ascoltarla dal suo banco: non aveva che un desiderio di fuga, di salvezza: il cuore non gli batteva più; tutto il sangue gli