Pagina:La mimica degli antichi investigata nel gestire napoletano.djvu/65

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r 22 4<>. (cui potrà consultare il lettore) continuando le ricerche, si è riconosciuto fra Y altro , come si dimostra nella copia fedelmente rapportatavi , che in vece di un braccio in aria suppostovi gratuitamente dal primo copista, nell'originale avvi un Comh potorio , dal quale beve il vecchio Sileno. V. il Bullettino del? Insti luto di corrispondenza archeo- logica. Deeembre l83l . n. XII. Questa considerazione da aversi vale non solo pei soggetti del quadro , ma anche pei gesti. In seguito se ne daranno delle altre ripruove. 35. Moderazione neW addurre le citazioni. Un' altra avver- tenza da tenere e quella di non farsi trasportare dalla pre- tesa gloria di citare qualche autore, o anche di riportare delle idee sian nuove , sian già conosciute. Da ciò suol derivare che alcuno nello spiegare qualche monumento non si dia carico ne dell 1 originale ne della copia , ma parli di un gesto, o di un significato che non si rinviene ne nella copia ne neir originale. Ciò potrebbe sembrare un sogno, se non un'ampollosità; ma non mancano de' fatti per giu- stificare P asserzione, e per brevità se ne citerà un solo. Nella tav. XII. del voi. i. delle Pitture di Ercolano vi si rappresenta Oreste riconosciuto dalla sorella. I dotti Erco- lanesi parlando di questa, e supponendo decittadini esistenti fuori del quadro che non erano stati dall'antico pittore rappresentati, dicono, o Ecco Ifigenia nell'atto d'imporre a cittadini che si tengan lontani da quella funzione , e di far alla dea i segreti voti del meditato rapimento ». Leggen- dosi Ifigenia nell'atto d'imporre a cittadini che si tengan lontani , naturalmente viene in pensiero che si parlasse del gesto della sua dritta, col quale desse un tal ordine. Ma i lodati dotti lo avrebbero espresso, e non parlandone, è giusto credere che avessero avuto in pensiero di esprimere che la Sacerdotessa si trovava in questo momento ed a que- sto pensava. Infatti nella nota ( 1 3) annessa alla parola rq- pi mento dicono. « Cosi conchiude il suo discorso Ifigenia. Euripide voi. 1232. e 33. Digitized by Google