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B

Baceno, Bacionis, Bacius, Bazios. Mon. di Berna derivante il nome da Baes, Baer (orso), che è l’emblema della città. Altri crede che sia moneta della Germania superiore e che prenda il nome dal verbo Batter (coniare) (DCG.).

Bacca. Si chiamò in Piemonte una moneta di Germania del val. di 2 Sol. Nel 1545 una Bacca di Allemagna valeva 3 I 4 di Grossi e nel 1548 ne andavano 22 I1/2 per uno Scudo di Savoia (PMS., II, 66).

Baccio. Vedi Argento romanesco.

Bacquettes, Vacquette. Piccole monete di biglione coniate nel Bearn dal visconte Gio vanni di Grailly (1412-1436) ove introdusse una vacca come tipo principale (MRN., I, 305). Vacquette in gergo popolare si mutò in Bacquette. Vedi Morlani moneta.

Baczli-direm o El Bagzilijje. Nome dato dagli storici arabi ai Drammi di Bahram II o Varane II re Sassanida (276-294). El Baghlijje in arabo, significa provveduto di un muletto. Si vuole che, per la testa di quest’animale, sia stata cambiata quella del cignale che si trova nelle monete di Varane, sotto la tiara della sua sposa. Questi Drammi pesano in me dia grmi 4,218 (SCD.).

Baerpfennig. Bracteate della città di S. Gallen (Svizzera) con l’arma della città che era l’orso dal collare d’oro (Concessione di Federico III del 1475; MRN., II, 263).

Baetzner. Si disse in Strasburgo la 18ª parte del Tallero da 144 Denari ed 16 del Dick pfenning. Vi era anche il Dreibaetzner o Mezzo Dick-pfennig (MRN., I, 494).

Baddams. Vedi Padens.

Badensis moneta. Zecca di Bade.

Badile. Mon. di bassa lega, coniata per il Trentino, per la Gorizia e per il Litorale nel 1082 del val. di 81½2 Kreutzer (se scritto in te desco) o di 15 Soldi (se in ital.). Si disse anche

Halber Siebenzehener. Era al tit. di 28 Fior. per ogni marco viennese, del peso di gr. mi " 6,80, del dm. di 28 mill. Il nome popolare di Ba dile gli viene dalla forma della targa. Il decreto di coniazione porta la data del 26 Agosto 1801 (PERINI, in MNC., VIII, 3750).

Bagarone, Bagaroto. Era volgarmente così chiamata una mon. di rame del val. di Mezzo bolognino, coniata in Bologna, in Ferrara in Modena. In una carta del 1499 (concessione per coniare moneta), fra le altre monete sono citati i Bagaroti di rame al taglio di 72 per lib. (gr.mi 4,70 circa). Nel 1507 i Bagaroni correvano in Parma a 4 per I Quatt. In Bologna si seguitò a dare questo nome al Mezzo bolognino di rame, che apparve nel 1612. Nel 1670 ne andavano 40 per lib. Nel 1737 furono coniati al taglio di 29 per lib. e nel 1737 i Bagaroni valevano 3 Quatt. e ne andavano in ragione di 32 Bolog. per lib. (CZM., 204; PNS., II, p. 161; RIN., XI, p. 200). Il MACCHIAVELLI (Lib. 11, Stor. Bologn, del SIGONIO, nota 106) dice che il nome di quella mon. proviene da Bagarotto capitano del popolo che la fece coniare la prima volta. (ZMI., v. III). Credo che si tratti di nome dispregiativo dovuto alla povertà della moneta, sia nel valore che nel metallo e forse anche all’impronta.

Bagaroto. Vedi Bagarone.

Bagatino, Bagattino, Bagatinus, Bagatenus. Antica denominazione popolare data al Denaro piccolo in molte zecche italiane del settentrione. Nei Regimina Paduae (ann. 1274) leggesi «Dms. Gotifredus de la Turre de Mediolano Podestas Paduae hoc anno de mense Feb. fuit inventum in clausura Domus Dei par fratrem Rolandum tantum aurum in Meaglis (medaglie) quod va luit circa XVII millia librarun BAGATINORUM" (DCG.). Nel 1278 l’Aquilino era valutato per 20 Bagattini e quattro di questi si spendevano per 3 Ferrarini. Al tempo di Nicola II duca