Pagina:La pastorizia.djvu/38

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libro secondo. 29

Turge il sangue ne’ lombi, e lo sospinge
165Ad accoppiarsi. Allor, mischiando i semi
E gli aspetti e le forme, l’immatura
E la caduca etade, escon difformi
I parti, ed ogni specie al peggio è volta.
Allor ti nasce disugual la prole;
170E il verno or la ti aggela, o ai caldi mesi
L’affanna il sole e i membri egri affatica.
Pon man dunque agli assiti, e scompartendo
Il già descritto ovil, distinto un loco
Abbian gli agnelli, e le fattrici, e i maschi
175Generatori dell’armento, e quelli
A cui ferro crudele il sesso offese;
E si gli afferma ne’ ricinti e chiudi.
Avverti ancora, che il monton non vegga
Presso l’agnelle, a cui toccar non possa
180Per le opposte barriere, e se ne attristi.
Forse non vedi ancor del giovinetto,
Cui sta sopra co’ stimoli pungenti
Il crudo amor, perduta irne la mente
E sviato il pensier dietro a le care
185Forme di vista verginella? Ei pasce
Lieto il desio ne’ suoi begli occhi, e pende
Da quell’amata bocca, e l'orme ognora