Pagina:La persuasione e la rettorica (1913).djvu/115

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problemi etici e mi concedo anche il lusso di scambiare delle proposizioni paradossali. – Ma badiamo bene – ogni cosa a suo tempo e luogo. Quando indosso l’uniforme vesto anche un’altra persona. Io credo che nell’esercizio delle sue funzioni l’uomo debba esser assolutamente libero. Libero di mente e di spirito. Nell’anticamera del mio ufficio io depongo tutte le mie opinioni personali, i sentimenti, le debolezze umane. Ed entro nel tempio della civiltà a compiere la mia opera col cuore temprato all’oggettività! Allora io sento di portare il mio contributo alla grande opera di civiltà in pro dell’umanità. E in me parlano le sante istituzioni. Dico bene eh?».

«Io ammiro la sua fermezza. – E – lei non pensa ai suoi interessi?».

«Lo stipendio... corre ed è sicuro. E poi, lei sa, gli incerti...».

«Già, già – ma... e poi quando – dio lo tenga lontano – questa sua mirabile fibra sarà affievolita?».

«C’è la pensione: – lo Stato non abbandona i suoi fedeli, – che?».

«Ma – scusi se Le suscito brutte imagini – ma siamo uomini deboli – nel caso di una malattia – sa, ce ne sono tante ora in giro...».

«Niente, niente – appartengo a una cassa per ammalati, come tutti i miei colleghi. Il nostro ospedale ha tutti i comodi moderni e si vien curati secondo le più moderne conquiste della medicina. – Vede?».

«Ah, – vedo! ma – non saprei, i casi son tanti – capisco che siamo difesi dalle leggi – pure – i furti sono all’ordine del giorno».

«Sono assicurato contro il furto».

«Ah! ma... e... metta il caso d’un incendio».

«Assicurato contro il fuoco».

«Perbacco! Ma – un cavallo – scusi, volevo dire: "un automobile" che c’investe; un tegolo...».

«Assicurato contro gli accidenti».

«Ma infine morire – moriamo tutti».

«Fa niente, sono assicurato pel caso di morte».

«Come