Pagina:La persuasione e la rettorica (1913).djvu/12

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2.° — L’illusione della persuasione.


οἱ δὲ φορεῦνται
κωφοὶ ὁμῶς τυφλοί τε, τεθηπότες, ἄκριτα φῦλα,
οἷς τὸ πέλειν τε καὶ οὐκ εἶναι ταὐτὸν νενόμισται
κ' οὐ ταὐτόν.

Questa continua deficienza – per la quale ogni cosa che vive, muore ogni attimo continuando – ogni cosa che vive si persuade esser vita.


I


Per possedere sé stessa – per giungere all’essere attuale essa corre nel tempo: e il tempo è infinito poiché nel momento ch’essa riuscisse a possedersi, a consistere, cesserebbe d’essere volontà di vita (ἄπειρον οὗ ἀεί τι ἔξω); e infinito è lo spazio poiché non v’è cosa che non sia volontà di vita (ἄπειρον οὗ οὐδὲν ἔξω). La vita sarebbe se il tempo non le allontanasse l’essere costantemente nel prossimo istante. La vita sarebbe una, immobile, informe, se potesse consistere in un punto. La necessità della fuga nel tempo implica la necessità della dilatazione nello spazio: la perpetua mutazione: onde l’infinita varietà delle cose: ἡ φιλοψυχία παντοία γίγνεται πρὸς τὸν βίον. – Poiché in nessun punto la volontà è soddisfatta, ogni cosa si distrugge