Pagina:La persuasione e la rettorica (1913).djvu/127

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apre le braccia materne, essa non è tenera che di questa sicurezza appunto – il suo codice parla così «per convenienza», in realtà esso non è che la cristallizzazione di questa preoccupazione del singolo pel suo futuro. – L’eschimese e l’etiope s’incontrano nella zona temperata; esclamano simultaneamente: «ho freddo» dice l’etiope «dammi le tue pelli»; «ho caldo» dice l’eschimese «dammi le tue penne». – ognuno ha visto nell’altro soltanto la cosa che gli è necessaria, non l’uomo che ha da vivere lui stesso (poiché ognuno allora avrebbe dovuto supporre che la cosa necessaria a lui fosse necessaria pure all’altro) – ma d’altronde la preoccupazione per la propria vita avrebbe trattenuto ognuno dei due dal compromettere tutto sé stesso nella lotta. Ma lo scambio conveniente ad entrambi li ha fatti sicuri pur senza amore vicendevole, pur senza la vittoria d’alcuno. – E la società cura che sempre un eschimese incontri in questo modo un etiope e ottiene così che i suoi gracili figliuo1i abbiano senza graffiarsi ognuno la sua zuppa che da sé non saprebbe come farsi e fatta, come difenderla dagli altri.


Io sono debole di corpo e d’anima – messo in mezzo alla natura sarei presto vittima della fame, delle intemperie, delle fiere – messo in possesso di ciò che mi è necessario, al riparo delle forze della natura ma in mezzo alla cupidigia degli altri uomini – sarei in breve privato di tutto e