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Allorquando dominava in Europa il più fiero dispotismo erano le menti più elette d’ogni Nazione, i cuori più ben fatti e generosi che vagheggiavano la libertà, perchè vedevano in essa soltanto soddisfatti i più sacrosanti diritti che l’uomo aver si possa nel civile consorzio, e ritenevano che con essa sarebbero stati intieramente appagati i voti dei popoli col loro risorgimento a più prospera vita ed a più lieto avvenire. Ed ora che la libertà abbiamo, chi mai avrebbe potuto anche solo immaginare, che sarebbe venuto quel dì in cui i venerandi nomi di patria, di nazione, di famiglia, di religione, di morale e persin di Dio, sarebbero stati, da pochi sì, ma audaci sfrenati apostoli della demagogìa, considerati come una bestemmia?
Le malvagie e subdole dottrine del socialismo e del comunismo, venuteci specialmente d’oltr’Alpi, danno il loro frutto col portare ovunque lo scompiglio, l’anarchia, e la desolazione, e non è più possibile volgere lo sguardo sopra un giornale qualunque, senza avere il rammarico ed il dolore d’apprendere, qua un turbolento sciopero d’operai, là uno spaventevole delittuoso incendio.
Questi gravissimi malanni, tutti ormai sel sanno, ripetono la loro prima origine da quel piccol nucleo dei promotori della società internazionale, denominata impropriamente degli operai, costituitasi in Ginevra nei primi mesi del 1868 ed a cui è riuscito di far apparire, con molta scaltrezza, una questione sociale là dove, quando ben s’osservi, non vi è altro, tranne che la loro perfidia onde sfruttare a tutto loro vantaggio l’altrui inesperienza, l’altrui credulità e buona fede.
Riandando la storia di quanto è successo in Europa dopo la caduta del primo impero napoleonico, noi vediamo pullulare da ogni parte le secrete associazioni in favore della libertà dei popoli e per far trionfare il principio della loro nazionalità rispettiva. Uno solo era allora l’intento, e sotto la sacra bandiera della libertà militarono buoni e tristi: raggiunto lo scopo col trionfo della libertà, i galantuomini si trovarono soddisfatti, e per l’onestà dei loro propositi, vi fecero plauso, quand’anche in sulle prime molti di loro sotto altra forma di reggimento volessero la libertà sancita.