Pagina:La polizia di Londra.djvu/26

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vamente se ne possa trarre qualche utile ammaestramento anche pel nostro Paese, epperciò mi sono indotto a riportarne in quest’Opuscolo la seguente descrizione, che ben merita d’essere presa in seria considerazione dai nostri legislatori.

Così la penso.

Cuniberti.


In novembre del 1871, nel giornale La Nazione, sotto la Rubrica — Fatti diversi — si leggeva quant’appresso:

Non è tutto rosa a Berlino. — «Nel resoconto dell’ultima seduta del Consiglio municipale di Berlino il dottore Horwitz chiede l’energico intervento della polizia per far cessare gli scandali prodotti giornalmente dalle donne di mala vita che vanno sempre crescendo in Berlino. Il consigliere Strekfass osserva che la sicurezza dei cittadini è in continuo pericolo sul far della sera; che gli accoliti di quelle donne commettono deplorabili eccessi sugli onesti viandanti, li calpestano e li minacciano di morte. «Questa è una situazione che copre Berlino di vergogna» egli dice. Abbiamo in città 40,000 persone liberate dalla galera, che vivono di furto e di brigantaggio e che sono padroni del lastrico delle vie.

«Il dottor Horwitz ritorna alla carica e accusa la polizia quasi di connivenza coi banditi. Dice che essa manca a tutti i suoi doveri, lasciando esposte nel giorno alle vetrine immagini di rivoltante oscenità e la notte chiudendo gli occhi sui malviventi. Il prof. Virchow aggiunge che quando si tratta di politica la polizia è sempre in forza, quando si tratta di proteggere i cittadini si ecclissa. Il Consiglio comunale delibera che sieno fatti premurosi reclami all’Autorità perchè la polizia di sicurezza e dei costumi esca dalla sua inesplicabile apatia.»

E nello stesso mese la Gazzetta della Borsa di Berlino si espresse in questi termini:

«I lamenti che da lunga pezza provoca l’organizzazione interamente difettosa della polizia di sicurezza di Berlino, ed il niun servizio che esercita, divengono giorno per giorno giusti e fondati. Gli alterchi a mano armata che in questi ultimi tempi si hanno a deplorare numerosi, i fatti e le gesta delle prostitute e dei loro «protettori» nelle vie più frequentate, ed infine l’assenza completa di ogni polizia dove appunto sarebbe necessaria, sono prove irrecusabili della non sicurezza assoluta di cui si gode a Berlino, più che in qualsiasi altra capitale.

«A Londra, nei quartieri più luridi e più infami il passeggiero inoffensivo è meno esposto di quello che lo sia fra noi, sulla grande strada Federico. Ogni sera sulle nove, dei gruppi da sei ad otto prostitute si pongono ai canti della via Behrenstrasse e della Jagerstrasse, invitano i passeggeri insultandoli e, in caso di rifiuto, sono protetti dagli intromettenti, — dai «Louis» come li chiamano — che si trovano nelle vicinanze, e sui quali la polizia stessa non osa levare la mano. Alla sera, si può qui passeggiare due ore intere senza incontrare una guardia di pace, mentre a Londra il minimo grido di aiuto, trova aperto l’orecchio, e pronto il braccio di un constabile.»