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l’italiana Magistratura, quale si è il Commendatore Giuseppe Manfredi Procuratore Generale in Bologna.

Parlando egli dell’assassinio dell’infelice Vanni Gaetano sindaco di Cotignola, si espresse nei termini seguenti:

«Ora non è l’estraneo, non è l’impiegato del Governo, l’assassinato; è un dei primarii del paese, il sindaco del comune. Che avviene all’atto dell’infame assassinio? Voi immaginate tutto l’abitato commosso ed a soqquadro, non udirsi che l’imprecare contro dell’assassino, non vedersi che un darsi moto a scoprirlo, ad inseguirlo per porlo in mano della giustizia. Tutto l’opposto accade in Cotignola! All’esplosione micidiale, al cadere del buon sindaco mortalmente ferito, i presenti fuggono, tutti rientrano nelle case, si chiudon queste, si chiudono le botteghe, ed il disgraziato, nell’agonia, è là steso, senza un’anima che lo soccorra, finchè gli estremi conforti non gli son dati dai carabinieri e dai soldati del distaccamento, che lo trasportano a spirare nella deserta vicina sua residenza comunale. Ed il processo? Sarà fra quelli che verran chiusi contro ignoti; perchè niuno ha veduto, niuno ha udito, niuno ha saputo o voluto dare lumi alla giustizia.»

Nè si creda che così succeda solo in Cotignola; giacchè pur troppo ben molti e continui sono dolorosamente i fatti che qua e là succedono, e che provano all’evidenza come il sentimento umanitario sia quasi illimitato in favore dei ladri e degli assassini, mentre tace affatto, od è ben ristretto, verso l’onesto cittadino persin quando cade vittima del più crudele masnadiero.

Insomma è un fatto incontrastabile che la moderna società è d’assai più generosa verso il malfattore, che verso l’onesto cittadino, verso il laborioso ed onesto operaio. E posto che al presente sono alla pubblica discussione ed allo studio varie questioni sociali, sarebbe ben fatto di purre all’ordine del giorno anche quella a cui accenno in questa Nota.


(16) Alle infinite geremiadi di tutti gli appassionati oppositori del domicilio coatto, è un’eloquente risposta l’osservazione che fa l’autore di questa descrizione della polizia di Londra, dove dice:

«Non è almeno strano che nel mentre si tengono chiusi tutta la vita dei poveri pazzi, perchè sarebbero un pericolo per la società, si lascino liberi dei ribaldi recidivi, assai più terribili e pericolosi!»

In queste poche parole si compendia un intiero volume di giurisprudenza penale; ed i suddetti oppositori, che si servono del domicilio coatto per un’arma di partito contro il Governo, pensino una buona volta al vero bene della società, la quale reclama continuamente protezione contro i ladri e gli assassini, ed è stanca ormai delle sterili chiacchere di vanitosi avvocati.


(17) Ciò che è successo in Inghilterra per l’instituzione di quella famosa polizia, si va giornalmente verificando in Italia, dove una parte della pubblica stampa si diletta di raccogliere ogni più piccolo fatto, commentandolo, ben inteso, ed esagerandolo con evidente mala fede, per denigrare, con un frasario da trivio, gli ufficiali e gli agenti della pubblica sicurezza, credendo poi questi tali giornalisti a cui accenno, di far dello spirito nel trovare sempre nuovi appellativi ingiuriosi, come son quelli di mardocheo, birro, sgherro e simili, e ciò per ben educare il popolo!

Questo è il galateo usuale di detti giornalisti, tanto neri che rossi, che la pretendono a maestri del popolo; e con questo linguaggio, più che plateale ed ingiurioso, vogliono poi farsi credere solamente loro i veri onesti, il prototipo del buon cittadino!