Pagina:La regina delle tenebre.djvu/108

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letti, e infine ogni macchia, ogni stelo, ancora caldi di sole, sorgevano immobili, lucenti, come compresi tutt’ora nell’arcana contemplazione del tramonto.

Il cielo svaniva via limpido, di un azzurro perlato, senza sfumature neppure all’occidente ove il sole era scomparso come una perla.

Giame provò un impeto di gioia davanti a tanta bellezza. E neppure la voce e la presenza dei mendicanti accampati lungo il sentiero, neppure l’urlìo e le barbare cantilene della folla, che profanavano la solennità dell’ora e del paesaggio, turbarono la luce del suo cuore.

Sorrise, coi begli occhi splendenti; avrebbe voluto inchinarsi, salutare la bella sera, il bel paesaggio; gittare all’aria un grido di gioia.

Attraversarono il primo cortile.

I paesani ballavano ancora, tenendo per mano le donne, che sorridevano stanche.


E da chi la idèi – la idèi,
E da chi la idèi – la idèi,
E da chi la idèi – la idèi...


Un gruppo abbastanza numeroso si raccoglieva intorno ad un individuo vestito di fustagno, con un fazzoletto di seta azzurra in-