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* xix. *

Andò primier, ver la sinistra parte
295Spinse di furto il ferro obliquo, e ratto
L’emulo Fante uccise, e nel suo luogo
Con generoso ardir il piè ripose.
Ah meschin sovrastar ei non si videFonte/commento: Pagina:La scaccheide.djvu/12
Insidioso il suo nemico al fianco.
300Poi cade anch’esso il vincitor superbo,
E con la morte abbandonò la pugna.
Allora il Regnator del popol nero
Dal suo seggio Real, che in mezzo è posto,
Cauto si tolse, e ne le fauci estreme
305Passò del campo a i più riposti alberghi;
E da folto drappel de’ Fanti suoi
Ivi munito e cinto egli s’ascose.
Tosto da l’una uscendo e l’altra parte
Scompigliano le schiere i due sinistri
310Pugnaci Cavalieri, ed alternando
I salti e i colpi empion di morte il campo.
Cadono a terra in ogni parte i Fanti,
Misera gioventude, a cui non lice
Ritrarsi a dietro, e de’ nemici astretta
315Sempre incontrar, nè mai schivare i colpi.
Al calpestìo de le ferrate zampe
Odi suonar la marziale arena
Tutta di sangue e stragi infetta e grave: