Pagina:La scaccheide.djvu/26

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* xx. *

Mentre però sol de’ Pedoni intento
320A la ruina et a le morti Apollo
Anela, e predator del popol nero
Contro i nemici il Cavalier sospinge;
Più generoso ardor s’accende in petto
A l’Arcade Garzon, che con occulti
325Agguati e frodi altra più grande impresa
Ordisce e tenta: e il Cavalier sinistro
Mentre adduce a pugnar, de’ bianchi Fanti
Lo stuol per ciò sorpassa, ed oltre scorre.
Di qua di là l’agil destrier s’aggira,
330E impunemente de le bianche squadre
Sfrenato in mezzo vola, al Re nemico
Insidie machinando. Al fin fermossi,
Et occupando il sospirato luogo
Quindi al Re bianco, e quinci a l’Elefante
335Parimente minaccia eccidio e morte,
A l’Elefante, che nel destro corno
Con la sua vasta mole, e con sua torre
Il capo ergendo al Ciel fermo si stava.
Febo, poi ch’arrivò l’annunzio infausto
340Di dar soccorso al chiuso Re, ne pianse,
Scorgendo che così di morte in preda
La Rocca ei dee lasciar senza difesa;
Ne potendo al fatal periglio estremo