Pagina:La signora dalle camelie.djvu/26

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Armando. Infatti ai nostri giorni l’amare in tal modo è una cosa ridicola!

Margherita. Secondo i modi con cui s’interpreta o le persone alle quali si dirige una dichiarazione. (pausa) Per cui voi v’incarichereste della mia salute?

Armando. Sì.

Margherita. Restando sempre presso di me?

Armando. Almeno sino al giorno in cui voi sarete stanca di me e mi scaccerete.

Margherita. E qual cosa può inspirarvi tanto interesse a mio riguardo?

Armando. Una irresistibile simpatia che sento per voi da due anni, dopo un giorno che vi ho veduta passarmi dinanzi bella, allegra e felice. Da quel giorno io non v’ho lasciata un solo istante, da quel giorno volli sapere il vostro nome, e come l’ombra del vostro corpo, ebbro di un amore che era la mia felicità, seguiva da lungi e nel silenzio le fasi tutte della vostra vita.

Margherita. E perchè aspettaste sino a questa sera a farmi una tale confessione?

Armando. Perchè?... perchè non vi conosceva.

Margherita. Bisognava cercare di conoscermi.

Armando. Non l’osava, perchè...

Margherita. Perchè?...

Armando. Debbo dirvelo, o signora? aveva paura di voi! aveva paura dell’influenza che avreste esercitata su me, su la mia intiera vita; e già l’ho provato, perchè al solo vedervi soffrire, ho sentito il mio cuore a spezzarmisi, ho creduto morire.

Margherita. Mi amavate dunque sì tanto?

Armando. Oh, signora, voi non giungerete giammai a