Pagina:La signora dalle camelie.djvu/36

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nobile e più onesta di Manon, ma io sono più orgoglioso e più leale dell’avventuriero de Grieux.

Margherita. A cosa tende un tale discorso?

Armando. A farvi comprendere che il vostro segreto m’avvilisce, e che io non posso accettarlo.

Margherita. Rifiutate, Armando?

Armando. Sì.

Margherita. Ebbene, amico mio... non se ne parli più!... sarà stato un sogno!

Armando. Che volete, Margherita?... Io sono geloso del più piccolo de’ vostri pensieri... e quello che voi mi proponevate...

Margherita. Ma se vi ho detto di non parlarne più...

Armando. Lasciate che ve lo ripeta... quello che voi mi proponevate, sul principio mi riempì il cuore il gioia... ma il mistero che precede l’esecuzione del vostro progetto...

Margherita. Esaminiamo meglio la cosa... Voi mi amate, e siete contento di passare qualche mese con me lontano da Parigi, non è vero?

Armando. Sì, io lo vorrei.

Margherita. Io pure vi amo e desidero altrettanto. Ma per fare tutto ciò, abbisogno di quello che manco. Voi non dovete esser geloso del duca... voi sapete ch’egli mi ama come sua figlia e che non brama che la mia felicità.

Armando. Ma...

Margherita. Dunque è convenuto, non è così?... Io andrò dal duca, ed egli mi sborserà il denaro del quale abbisogno. Tornate da me domani, o Armando, e ne riparleremo.

Armando. Domani? volete che me ne vada?