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pure trovarsi con Armando. Dunque è meglio questa sera che un’altra volta.
Margherita. Ti ha parlato?
Duvernoy. Sì.
Margherita. Di me?
Duvernoy. Naturalmente!
Margherita. E che vi ha detto?
Duvernoy. Che è quasi intieramente guarito dal suo amore per voi.
Margherita. Tanto meglio, se ha detta la verità, ma non lo credo: egli non ha risposto che freddamente al mio saluto; è sì pallido...
Varville. (piano a Margherita) Avete veduto il signor Duval?
Margherita. Sì.
Varville. Ignoravate la sua presenza in questa festa?
Margherita. L’ignorava.
Varville. Allora promettetemi di non parlargli.
Margherita. Ve lo prometto: ma se egli mi parla, sarò obbligata a rispondergli.
Dottore. Buona sera, Margherita.
Margherita. Siete voi, dottore? voi mi trovate molto cangiata, non è vero?
Dottore. Abbiate cura della vostra salute, o Margherita, ve ne prego; domani verrò a trovarvi e così vi strapazzerò a mio bell’agio.
Margherita. Buon dottore! (gli siringe la mano, egli si allontana).
Gustavo. Signora Gauthier!
Margherita. Voi pure, signor Gustavo? sono ben contenta di rivedervi. Erminia è forse a questa festa?