Pagina:La vallese.djvu/6

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Dice Iddio: se, al pari di quei di Bagnes, voi dimenticate ancora il Signore, al pari di loro, voi sarete visitati dal Signore!

Egli è potente, perch’egli è il padrone. Al suo comando, i ghiacci accumulati si distaccano scrosciando, e precipitano dalla cima d’una montagna. Un torrente, del quale arrestano il corso, ammassa via via lo sue onde contro questa mobile barriera. I ghiacci crescono, ed ecco, uno smisurato argine d’acqua chiude un gran lago; ed i prudenti di questo secolo provvedono che al rompere di quella diga, tutta la valle sarà uno sterminio, una desolazione.

Ma Ninive, minacciata della sua ruina, pianse innanzi al Signore; e la distruzione fu rivocata! L’umiltà, le preghiere, e le lagrime sarebbero forse meno possenti, o mio Dio, dal mezzo delle montagne nostre, che nelle pianure d’Assiria?

Terribile fu la collera del Signore! La sua mano squarcia la diga: rapido quanto il pensiero quel torrente precipitando di montagna in montagna, piomba, abbatte tutti gli ostacoli, gli avvolge nella sua torbida piena, e traversa la valle, come un messaggiero di morte, spedito dal Sovrano dei giudici. Le selve insiem colle rupi a cui si attengono sono divelte; il terreno, gli abitatori, il bestiame, tutto rotola, e si confonde nel torrente; e gli uomini che quell’impeto coglie, sono trascinati al giorno della gloria e dell’immortalità, ovvero al giudizio di Dio, al giorno del furor del Signore, e della distruzione degli empi.

Bagnes è finita: i suoi villaggi, ed i suoi campi non sono più. Ha perduto alcuni dei figli suoi; l’orrore e la miseria l’opprimono.... O Signore, avrà ella riconosciuto la tua mano? Si sarà ella ricordata di Te?