Pagina:La vita di Erostrato scoperta da Alessandro Verri, 1815.djvu/142

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lana e carbone per correggere la umidità del luogo. Entrava spesso nel tempio quando vi fosse celebrità: vedea prostrati gli adoratori alla immagine della Dea: pomposi riti: splendide vesti sacerdotali, udiva i cori di inni armoniosi: odorava la fragranza de’ sacri profumi e con empia ira si compiaceva di distruggere in breve così antica opera di superstizione. Ne’ taciti pensieri dicea: «troverò ben io il modo di farvi attoniti, o stolti, dovrete ripetere in perpetuo il mio nome. Se per oneste imprese mi ricusaste la fama, vi sforzerò darmela per sempre con una trista.» In questa guisa trapassava i giorni vie più diligentemente investigando i modi per eseguire il suo terribile disegno. Tanto perciò era egli sempre alieno da ogni calma, che oltre le perturbazioni continue de’ sogni, sofferiva la infermità di sonnambolo. Per la quale si aggirava talvolta la notte intorno al tempio, ed a chi lo vide nelle ombre dubbiose parve