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si domanda la logica ne’ loro discorsi. E poi non stiamo qui conversando tra noi familiarmente? A che badare dunque alle regole rettoriche?

Signori. In nove anni da che si lavora a rifare o a disfare questa povera Italia, una sola istituzione ha fatto sempre il suo dovere; una sola istituzione è uscita con onore, nella prospera come nell’avversa fortuna, l’esercito. Custoza e Lissa furono due grandi infortunii nazionali. Ma quale esercito al mondo potè vincere sempre? nessuno. E quanti eserciti poterono, anche non vincendo, dire: l’onore è salvo? pochissimi.

39. Ma l’esercito nostro nel disgraziatissimo anno decorso ha trovato modo di rifarsi di quel che avea perduto nel fatale 66. Senza che nessuno gliel comandasse, col senso squisito del bene, potè scoprire un altro campo ad esercitarvi il proprio valore, e vi si gettò con ardimento magnanimo. Nessun esercito tentò mai al mondo una campagna simile: il nostro la tentò, e vinse. Io parlo del cholera che afflisse l’Italia meridionale e la Sicilia. Là l’esercito intraprese la guerra