Pagina:La vite, l'acquavite e la vita dell'operaio.djvu/39

Da Wikisource.

e la vita dell’operaio. 39


glia sociale. A noi un altro veleno ci serpe nelle vene e nelle midolle, che tutti più o meno abbiamo quanti siamo in questo benedetto stivale, anzi tanto più quanto più giù discendiamo; veleno che tutti dobbiamo sforzarci a levarci di dosso; che minaccia la nostra vita politica, economica ed intellettuale; che non ci fa andare a Roma, nè fa venire Roma a noi; che ci riporta in casa lo straniero a dettarci la, legge; voglio dire l’ignavia e l’infingardaggine nostra.

38. E contro questo male, il quale non può andar via a forza di esorcismi e di parole e di lezioni serali, tanto è radicato e universale, l’Italia non ha oramai che un rimedio, la disciplina. Ma per ora questa disciplina l’Italia non può impararla che in una scuola, sola: l’esercito.

Signori, Lo dirò francamente: io sono innamorato di questa splendida e gigante personalità, che si chiama l’esercito. Perdonatemi dunque questo sfogo amoroso; a taluno potrà forse parere fuor di luogo; e sia pure: ma agli innamorati (e talune di queste signore potrebbero dirmelo), non