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54 NEI PRIMI SECOLI DEL COMUNE

l’avvenire affidata dalla coscienza del proprio diritto, e dal valore de’ suoi soldati che combattono e muoiono, senza contare i nemici, nel nome di lei e del dovere, m Santa Maria del Fiore si apparecchia a dischiudere le sue porte ai sovrani benedetti da Dio e dal popolo; e di sotto ai novelli marmi del suo limitare fremeranno in quel giorno le ossa, e per gli spazi delle arcate severe si affolleranno invisibili, intorno agli Eletti della nazione, i magnanimi spiriti dell’antica Firenze. 11 difensore a viso aperto e tutelatore della patria, l’Uberti, «si ergerà col petto e con la fronte» dalla tomba sua vera, ^"^ drappellando nel cospetto del Re prode e leale la vecchia insegna del popolo fiorentino, la Croce, oggi per virtù di Casa Savoia insegna di popolo e di re. Ma a Guido Cavalcanti, nel suo riaffacciarsi dal sepolcro al «dolce lume» del sole, «ferirà gli occhi» una visione gentile, come quelle da lui già idoleggiate nella sdegnosa fantasia, e gli farà ripetere li amorosi suoi versi, ii3 per entro a’ quali trepida, interrogando, l’affetto:

Chi è questa clie vien, eli’ ogni uom la mira, e fa di chiarità l’aer tremare?

E mille voci concordi risponderanno a quella sosjtìrosa melodia d’oltretomba, acclamando il nome dell’Augusta Donna, alle cui speranze materne è raccomandata tanta e sì cara parte delle speranze d’Italia.