Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/120

Da Wikisource.

annotazioni 91


CAPO III.


Chilone.


„Il ritratto di Chilone delineato, benchè imperfettamente, sopra un frammento di pavimento in mosaico, è l’unico monumento che ci abbia conservato l’immagine del sapiente di Lacedemone. Si vede a Verona nella biblioteca capitolare: l’ab. Bianchini arricchì la sua patria di questo importante frammento scoperto a Roma sull’Aventino nel principio dello scorso secolo.“ — Visconti. — Questo ritratto più non esiste nell’indicata biblioteca: noi ne chiedemmo ad uno di que’ buoni Canonici,il quale nulla ci seppe dire nè di Chilone, nè del musaico, nè della sorte che potea averlo colto.

I. Primo eforo sotto Eutidemo. πρῶτον ἔφορον — „Non è verisimile, come per alcuni fu detto, ch’egli abbia nel tempo della sua magistratura cercato di estendere l’autorità degli efori, scolpando quella dei re. — Questa opinione del Menagio non è fondata che sulla violenta interpretazione da lui data a questo luogo di Diogene: questo luogo per chi ben lo considera, non contiene altro che lo sbaglio pigliato da alcuni scrittori, i quali, avendo letto che Chilone era stato il primo eforo, intesero questa frase, come se importasse che fosse stato il primo degli efori, ossia l’istitutore di quella magistratura.“ — Visconti.

III. Dovendo giudicare un amico ecc. — Seguo la correzione dell’Huebnero, del quale vedi la nota, e quella del Menagio.

V. È suo l’apotegma: alla malleveria sta presso il danno. — Il succitato musaico portava scritto il motto ΓΝΩΘΙ CΑΥΟΝ, conosci te stesso, che al Bianchini ed al Winckel-