Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/134

Da Wikisource.

105


CAPO III.


Anassagora.


I. Anassagora clazomenio era figlio di Egesibulo od Eubulo, Egli aveva udito Anassimene, e primo aggiunto una mente (νους) alla materia, così incominciando il suo libro, che è dettato con eleganza e sublimità: Tutte le cose erano insieme; di poi venuta la mente, quelle dispose. Il perchè fu soprannomato Mente; e così Timone parla di lui ne’ Silli:

     Dove è fama Anassagora si stia
     Il forte eroe, la Mente; chi la mente
     È sua, che tosto insieme unendo tutto
     Ciò che diansi confuso era, compose.


II. Anassagora era illustre per nobiltà e dovizie, ma più per elevatezza di sentimento. Egli abbandonò a’ suoi il proprio retaggio; poichè sendo da costoro accagionato di negligenza, disse: A che dunque non ne prendete cura voi altri? Da ultimo si partì e si diede alla contemplazione, delle cose naturali, non occupandosi delle pubbliche: il perchè ad uno che gli disse, nulla l’importa della patria, rispose: Lodami ch’anzi molto m’importa della patria, mostrando il cielo.