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anassagora. | 107 |
V. Raccontano ch’e’ predicesse la caduta della pietra che avvenne presso il fiume Ego, la quale, disse, sarebbe caduta dai sole. — Il perchè anche Euripide, ch’era suo discepolo, nel Fetonte, chiamò il sole massa d’oro. — E che ito in Olimpia vi sedesse coperto di pelle, come fosse per piovere, e accadde. — Ad uno che gli chiedeva, se i monti di Lampsaco, quando che fosse, sarebbero mare, dicono aver risposto: Sì certo, quando il tempo non manchi.
VI. Interrogato una volta perchè fosse nato? Rispose, per la contemplazione del sole, della luna, del cielo. — A chi gli disse, tu se’ privo degli Ateniesi; non io per verità, rispose, ma essi di me. — Vedendo il sepolcro di Mausolo, sciamò: Un sepolcro sontuoso è l’immagine di ricchezze tramutate in pietra. — Ad uno che mal comportava di morire in terra straniera, da ogni dove, disse, la discesa all’inferno è eguale.
VII. Pare ch’e’ fosse il primo, secondo racconta Favorino nella Varia istoria, a far vedere che i poemi di Omero si aggirano intorno la virtù e il giusto: opinione sostenuta davvantaggio da Metrodoro lampsaceno, suo famigliare, il quale parimente il primo si giovò di quel poeta per gli studj fisici.
VIII. Primo poi Anassagora diede fuori anche un libro da sè composto. E narra Sileno, nel primo delle Istorie, che sotto l’arconte Lis..... cadde dal cielo una pietra molare, e che Anassagora affermò, come tutto il cielo era composto di pietre, che rattenute dal rapido aggirarsi, cessando, sarebbero precipitate.
IX. Intorno la sua condanna si raccontano diverse