Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/18

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xiv cenni del traduttore.

intendimento di mostrare qual parte avesse anche nell’opera della sapienza Un popolo privilegiato, che più di qualunque sentì le impressioni del bello, ne riprodusse le immagini colle meraviglie dell’arte, e se non fu, come spaccia il buon Laerzio, di ogni cosa inventore, ogni cosa tuttavia penetrò colla potenza dell’ingegno.

    dichiarazione anche ov’io non accennassi le fonti alle quali ho attinto per questa compilazione, che tale soltanto, e non altro, io la reputo, per non dare, come alcuni sogliono, a sì fatte maniere di studii, che lo Scarron chiama sapere per ìndices, maggior peso di quello che e’ meritano in tanta abbondanza libri e di indici. Il perchè d’ordinario ho anche creduto inutile, non trattandosi di discussioni, citare alla maniera dei forensi, il libro e la pagina.