Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/234

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annotazioni. 201

dieci formavano una tribù, e in dieci tribù Clistene avea divisa l’Attica. Erchia apparteneva alia tribù Egeida, e ogni cittadino doveva essere ascritto a un popolo, a una tribù.

V. Socrate il quale lo mandò a Delfo. — Questo consiglio gli diede Socrate, il quale temeva che l’aulico, suo non si rendesse sospetto agli Ateniesi legandosi con Ciro, che si era mostrato sollecito di aiutare gli Spartani nella guerra contro gli Ateniesi.

VII. Mise agli stipendii di Agesilao i soldati di Ciro ecc. — Diogene confonde Agesilao e Timbrone. I soldati che Senofonte avea condotti a Timbrone, passarono a Dercillida suo successore, indi si trovarono naturalmente sotto il comando del re di Sparta. Forse diede motivo al bando una visita ch’ei fece ad Agesilao di cui fu sempre amico; e per la quale fu accusato di laconismo dagli Ateniesi, che già di mal occhio lo aveano veduto militare nell’esercito di Ciro.

Ne diede la metà a Megabise. — Megabise, Megabiso, o Megabaso, era nome comune ai sacerdoti di Diana in Efeso, oppure di un solo e proprio? Se proprio non fosse stato, anche Senofonte non avrebbe ommesso l’articolo.

Soccorso ospitale. — [testo greco] era anche la carica d’ospite pubblico.

VIII. Una donnicciuola[testo greco]muliercula, diminutivo atto piuttosto ad indicare una concubina che una moglie.

Dioscuri. — Castore e Polluce. — I due figli di Senofonte ebbero quest’appellativo o perchè gemelli, o perchè abili nell’equitazione, o perchè legati di vicendevole affetto.

X. Educati in Isparta. — „Volle poi (Agesilao) che il saggio Senofonte, cui tenca egli presso di sè, e per cui aveva somma premura, mandasse a chiamare i di lui figliuoli per farli allevare in Lacedemonia, acciocchè vi ap-