Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/253

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218 platone.

Apollo. Il perchè intatta la serbò dalle nozze, sino al parto.

II. Ed è nato Platone, come narra Apollodoro nelle Cronache, l’ottantesima ottava olimpiade, a’ sette di Targelione, nel quale giorno dicono i Delii essere nato Apollo; ed è morto, secondo Ermippo, in un convito nuziale, l’anno primo della centesima ottava olimpiade, nell’ottantesimo di vita. Neante dice ch’e’ morì di ottantaquattro anni. È dunque più giovine di Isocrate sei anni: poichè questi sotto Lisimaco, Platone era nato sotto Aminia, sotto del quale morì Pericle.

III. Era, come riferisce Antileone nel secondo Dei tempi, del popolo colittese, e nato secondo alcuni in Egina, in casa di un Fidiade figlio di Talete, come afferma Favorino nella Varia istoria, sendo, in compagnia anche di altri, colà mandato suo padre per la divisione dei beni, e tornato in Atene, quando gli Ateniesi furono discacciati da’ Lacedemoni venuti in soccorso degli Egineti; e quando Dione in Atene diede giuochi a proprie spese, come dice Atenodoro nell’ottavo Delle peregrinazioni.

IV. Ebbe a fratelli Adimanto e Glaucone, a sorella Potona dalla quale nacque Speusippo.

V. Ed apparò lettere da Dionisio cui ricorda nei Rivali; e si esercitò nella ginnastica presso il lottatore Aristone l’argivo, che il nomò Platone pel suo bel portamento, sendo prima chiamato Aristocle dal nome dell’avo, secondo rapporta Alessandro nelle Successioni. Ma altri crede, come Neante, che così fosse appellato per l’abbondanza del dire, o perchè avea la fronte larga.