Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/277

Da Wikisource.
242 platone.

rico. I quattro drammi si chiamavano tetralogia. Sono dunque, afferma, tutti i suoi dialoghi legittimi, cinquantasei. La Repubblica è divisa in dieci libri, (la quale, al dire di Favorino nel secondo della Varia istoria, si rinviene quasi per intiero nelle Contraddizioni di Protagora); in dodici sono le leggi. Nove quadrilogie; lo spazio di un volume occupa la Repubblica, e di uno le Leggi. Per prima quadrilogia adunque pone quella che ha un argomento comune, perchè vuol far vedere quale deve essere la vita di un filosofo. Ed usa in ciascuno dei libri doppio titolo, l’uno tratto dal nome, l’altro dalla cosa. A capo di questa tetralogia, che è la prima, sta l’Eutifrone, ovvero della santità; questo dialogo è sperimentale, secondo l’Apologia di Socrate, morale; terzo il Critone, o di ciò che s’ha a fare, morale; quarto il Fedone, o dell’anima, morale. — Seconda tetralogia: a capo di essa il Cratilo, ovvero dell’aggiustatezza dei nomi, logico; poi il Teetete, ovvero della scienza, sperimentale; il Sofista, o di ciò che è, logico; il Politico, o della regia potestà, logico. — Precede la terza il Parmenide, o delle idee, logico; seguono il Filebo, o delle voluttà, morale; il Banchetto, o del bene, morale; il Fedro, o dell’amore, morale. — A capo della quinta è l’Alcibiade, ovvero della natura dell’uomo, ostetrico; seguono il secondo Alcibiade, o della preghiera, ostetrico; l’Ipparco, o dell’avidità del guadagno, ostetrico; i Rivali, o della filosofia, morale. — A capo della quinta è il Teagete, o della filosofia, ostetrico; poi il Carmide, ovvero della temperanza, sperimentale; il Lachete, o della fortezza, ostetrico; il Liside, o del-