Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/282

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platone. 247

ma singolare quella della terra; cioè del fuoco elemento una piramide, dell’aria un ottaedro, dell’acqua un icosaedro, della terra un cubo; e però nè la terra mutarsi in essi, nè essi in terra. Ciascuno per altro non essere spartato in luoghi distinti; chè la circonferenza, comprimendoli e conducendoli al centro, ne riunisce le parti piccole, e ne disgiugne le grandi; quindi mutando le specie, anco i luoghi mutare. E dice il mondo generato solo, da che pur da Dio è fabbricato sensibile; ed anche animato, perchè la cosa animata vantaggia l’inanimata; e quest’opera argomento di un’ottimissima cagione; e solo un mondo fabbricato, e non infiniti, perchè unico il modello sul quale si fece; e sferico, perchè aveva la stessa figura anche chi lo generò, e perchè il mondo gli altri animali, questa contiene le figure di tutto; e liscio e non avente in giro alcun organo, perchè di nessun uso per lui; durare per altro immortale anche il mondo, perchè non si dissolve che in Dio; e Dio causa di ogni generazione, perchè il buono è di sua natura benefattore; e della generazione del cielo causa l’ottimo, perchè della cosa bellissima fra le create afferma essere cagione l’ottima fra le intellettuali, e non potersi il cielo, se, come bellissimo, è simile all’ottimo, e questo ottimo è Dio, ad alcuna cosa generata rassomigliare, ma a Dio. Afferma constare il mondo di fuoco, acqua, aria, terra: di fuoco, acciocchè sia visibile; di terra, acciocchè solido; d’acqua e d’aria acciocchè proporzionato; poichè le forze dei solidi hanno coi due medii quella proporzione che forma una soia cosa di questo tutto; di tutti finalmente, acciocchè per-